La maternità va vista! E le Doule lo sanno!
Vedere le madri è accorgersi che esiste una galassia di pianeti di forme e consistenze e movimenti diversi.
Dietro la coppia mamma-bambino ci sono due storie: una individuale e una collettiva.
La società ha la responsabilità di guardare attentamente alla maternità, se intende dare servizi efficienti e risposte adeguate alle famiglie.
Vedere e imparare a guardare profondamente le madri non è soltanto molto necessario, ma ha a che fare con un intento autentico e chiaro di farlo e con la capacità di farlo.
Vedere bene vuol dire saper costruire una relazione intima e solida con una madre, dove il riconoscimento della soggettività reciproca diventa l’elemento principe. Quando si guarda realmente la persona che abbiamo di fronte o di fianco, significa accogliere la sua storia e i suoi modi senza giudizio. Significa quindi gestire emotivamente tutto ciò che quella persone provoca dentro di noi, e trasformarlo in uno strumento utile a rendere la relazione proficua nel suo scambio e nella sua fluidità. Se guardiamo una mamma ci vediamo i suoi desideri, le sue aspettative, le sue preoccupazioni e le sue crisi, cosa prova cosa sente, dove è forte e dove è meno forte. Vediamo i suoi reali bisogni, non quelli ipotizzati, inventati, dati per scontati e da manuale. Quelli suoi, perché, appunto ogni mamma è unica. Se l’intenzione al vedere veramente c’è, essa viene percepita dalla persona che abbiamo di fronte, allora anche la mamma si apre per vedere meglio il suo mondo, ome essere rassicurate al poter vedere.
Le Doule diventano abili nella loro vista, perché innamorate della maternità e consapevoli del bisogno delle madri di essere guardate. Le Doule sanno stare al posto giusto, sanno essere accoglienti e rispettose, aperte agli stravolgimenti, solide nel tenere le crisi, forti e pazienti e rispettose delle differenze. Nello specifico, la Doula guarda la mamma in tutto il suo “stato interessante”, proprio perché esso è davvero interessante. Vedere che una donna è abitata da una creatura che cresce e poi esce, è cosa straordinaria, no? E allora la Doula ha acuito la sua vista per interesse di uno stato interessante. La Doula vuole vedere oltre, cosa c’è sotto sotto, convinta di scoprire abilità materne straordinarie. Scopre per esempio che il corpo di una madre agisce perfettamente, sa quello che deve fare. Anche quando sembra non funzionare bene. Se guardiamo bene un corpo, ci accorgiamo che esso mette in funzione tutto ciò che serve, bisogna imparare a guardarlo. Le Doule costruiscono, come api operaie, le condizioni perché si possa vedere questo corpo che sa, sono convinte che soltanto in questo modo anche la madre “si vede” e rafforzata di questo, alza la voce e viene vista. Allora tutti vedranno.
Sara Cavallaro